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Marco Pericci

Codice doganale: cos’è e a cosa serve

Se stai pensando di vendere all’estero i prodotti del tuo e-commerce, o se magari lo fai già, ci sono numerosi aspetti di cui dovrai tenere conto per sviluppare il tuo business anche fuori dal confini del nostro Paese. Tra questi, dovrai imparare ad orientarti tra tutto ciò che riguarda i dazi, la dogana e la conoscenza del codice doganale e della nomenclatura combinata.

Codice doganale: cos’è e a cosa serve

illustrazione di Francesco Zorzi

Ma di cosa si tratta esattamente? Abbiamo sintetizzato in questo articolo le principali informazioni per aiutare chi, come te, sta sviluppando il proprio shop online e vuole conoscere meglio anche le normative che regolano il commercio internazionale

Cosa sono i dazi e le dogane

Innanzitutto, è utile sapere che la dogana è un organismo pubblico che si occupa di controllare l’entrata e l’uscita delle merci dal territorio di uno Stato, sia che si tratti di materiale trasportato dai viaggiatori, sia di merci che viaggiano su mezzi come furgoni, camion, aerei, navi, eccetera. 

Il dazio è invece il tributo che viene riscosso dalla dogana nel momento in cui la merce viene importata all’interno di uno Stato.

Le origini di questa tassa sono antiche: i primi dazi compaiono in Italia nel Medioevo, quando vengono applicati per far circolare la merce tra un Comune e l’altro. Dal 1600 circa, l’avvento delle dottrine economiche liberiste sollecita una maggior libertà di circolazione per incentivare il commercio su scala più ampia: i dazi interni tra Comuni vengono ridotti, e si applicano solo quando i prodotti passano tra diversi Stati.

Nel secolo scorso sono stati poi stabiliti degli standard internazionali per agevolare il transito della merce su scala mondiale: scopriamo meglio di cosa si tratta.

Nomenclatura combinata: cos’è il codice doganale di classificazione dei prodotti

Oggi, la tipologia di merci che transita alla dogana è vastissima: ecco perché è stato introdotto il codice doganale, una voce numerica che identifica in modo univoco e condiviso uno specifico prodotto a livello internazionale. Grazie a questa nomenclatura, i prodotti possono transitare da un Paese all’altro, accompagnati dalle relative bolle doganali.  

Il codice doganale è fondamentale per per sapere che tassa applicare al momento del passaggio doganale e per calcolare le statistiche di commercio internazionale. 

Identificare le merci con un codice garantisce un’interpretazione uniforme a livello mondiale, e permette così di tenere conto dell’evoluzione tecnologica, delle diverse considerazioni sociali e ambientali, e agevola l’integrazione di nuovi prodotti in commercio.

La convenzione in vigore prevede uno standard chiamato “Sistema Armonizzato”, abbreviato in SA o ancora più frequentemente in HS – Harmonized System, in cui è possibile trovare tutti i codici armonizzati che descrivono le merci commercializzabili. 

L’armonizzazione delle voci è gestita dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane (World Customs Organization, WCO), organo di cui fanno parte oltre 170 stati, con sede a Bruxelles. 

Il regolamento della Nomenclatura Doganale Combinata 

Per comprendere esattamente come è regolamentata la Nomenclatura Doganale Combinata, è utile fare un passo indietro, e osservare come è costituito il codice armonizzato internazionale (HS Code).

Questo codice può essere di 6 oppure di 10 cifre

  • le prime 6 cifre della voce doganale corrispondono proprio al Sistema Armonizzato e sono sempre identiche, perché condivise e applicate da tutti gli stati aderenti all’Organizzazione Mondiale delle Dogane.
  • le cifre dalla 7 alle 10 corrispondono invece alla Nomenclatura Combinata (cifre 7 e 8) e al codice Taric – Tariffa Integrata Comunitaria (cifre 9 e 10). 

Nello specifico, la Nomenclatura Combinata individua le tariffe imposte dall’Unione Doganale Europea, organismo internazionale che riunisce i 27 Paesi dell’UE e li individua come un’unica entità commerciale, favorendo i meccanismi del libero commercio e dell’import/export tra gli Stati Membri

La Nomenclatura Doganale Combinata è costituita da circa 9.500 voci e fissa gli standard di due tipologie di tasse:

  • dazi autonomi, ovvero fissato in autonomia dall’Unione Doganale 
  • dazi convenzionale, stabiliti in base ad accordi internazionali. 

I codici della Nomenclatura Combinata sono consultabili pubblicamente sul sito dell’Agenzia delle Dogane, nel regolamento relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica.  

Taric e Tdc: guida ai codici doganali

Come possiamo quindi immaginare, la corretta identificazione delle merci è di fondamentale importanza, perché definisce l’applicazione dei dazi nel momento dell’importazione.

Il codice Taric, acronimo di Tariffa Integrata Comunitaria, è proprio il metodo di classificazione ed identificazione delle merci che sono oggetto di scambi internazionali tra gli stati membri dell’Unione Doganale Europea. 

La Taric ha sostituito a partire dal 1° gennaio 1988 la Tariffa Doganale Comunitaria (Tdc).

Questo codice viene definito dall’Agenzia delle Dogane come “uno strumento d’informazione per gli operatori e gli uffici interessati agli scambi commerciali internazionali, contenente la raccolta delle disposizioni, degli obblighi e delle fiscalità, cui sono assoggettate le merci all’introduzione sul territorio doganale della Comunità, della legislazione tariffaria e commerciale comunitaria e nazionale”.

Permette quindi, in base al codice doganale, di identificare la tariffa che deve essere aggiunta, nel momento dell’importazione, alla merce che transita e fornisce, inoltre, informazioni su eventuali restrizioni o la necessità di licenze particolari

Nella Taric sono indicate le categorie merceologiche dei prodotti e, al suo interno, sono presenti le voci in cui si distinguono le singole merci. 

Lo scopo, chiaramente, è quello di avere una nomenclatura uniforme, armonizzare le tariffe doganali degli Stati membri, e far sì che la il dazio venga assolto dallo Stato che sdogana la merce nel momento dell’ingresso.

L’importanza della corretta classificazione della merce 

Come si può intuire, classificare correttamente la merce che viaggia per il mondo è essenziale per tutelarne la circolazione e garantire la corretta applicazione del dazio.

In sintesi, è grazie ai codici doganali se il tuo prodotto, ideato, confezionato e creato con cura qui in Italia può raggiungere una destinazione lontanissima, producendo valore sia per te che lo hai venduto, sia per chi lo acquista, al riparo da contrabbando e contraffazione

L’Organizzazione Mondiale delle Dogane, di cui abbiamo accennato poco sopra, ha proprio la funzione di tutelare il libero commercio oltre i confini delle singole nazioni: si occupa infatti anche di sviluppare convenzioni, combattere la contraffazione e gli scambi illeciti, sostenere la proprietà intellettuale delle merci e promuovere processi di digitalizzazione e integrazione. 

Elenco dei codici doganali 

Per orientarsi nella nomenclatura e accedere ai codici di cui abbiamo bisogno, sul sito dell’Agenzia delle Dogane usufruiamo del sistema Intrastat, che definisce il controllo fiscale degli scambi intracomunitari di beni e di servizi effettuati dagli operatori nazionali con il resto della comunità europee, e le statistiche sullo scambio di beni effettuati dagli operatori nazionali con il resto della comunità europea.

Intrastat mette a disposizione le tabelle di riferimento con tutti i codici: come abbiamo detto, esiste un codice doganale per ogni tipologia di prodotto commerciabile, dal cibo agli animali vivi, dalle pietre preziose alle armi, passando per abbigliamento, piante, concimi, farmaci, mobili, e molto altro. 

Per individuare la corretta classificazione si può consultare il portale Aida – Automazione Integrata Dogane Accise, il sistema informativo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dove si trova l’indice completo, con tutte le specifiche: 

  • Capitoli 1-5: animali vivi e prodotti del regno animale
  • Capitoli 6-14: prodotti del regno vegetale
  • Capitolo 15: grassi e oli animali o vegetali, grassi alimentari lavorati
  • Capitoli 16-24: prodotti delle industrie alimentari, bevande, liquidi alcolici, aceti, tabacchi
  • Capitoli 25-27: prodotti minerali
  • Capitoli 28-38: prodotti delle industrie chimiche o delle industrie connesse
  • Capitoli 39-40: materie plastiche, gomma
  • Capitoli 41-43: pelli, cuoio, borse, oggetti da viaggio
  • Capitoli 44-46: legno, carbone, sughero, lavori di intreccio
  • Capitoli 47-49: pasta di legno, carta e prodotti cartacei, cartone da riciclare
  • Capitoli 50-63: materiali e prodotti tessili
  • Capitoli 64-67: scarpe, cappelli, ombrelli, fiori finti, piume
  • Capitoli 68-70: pietre, cemento, gesso, amianto, ceramica, vetro
  • Capitolo 70: perle, pietre preziose, metalli preziosi, metalli placcati, minuterie, monete
  • Capitoli 72-83: metalli comuni e loro lavori
  • Capitoli 84-85: macchine, apparecchi, materiale elettrico e loro parti
  • Capitoli 86-89: materiale da trasporto
  • Capitoli 90-92: strumenti e apparecchi di ottica per fotografia e cinematografia, strumenti e apparecchi medico-chirurgici, orologi, strumenti musicali
  • Capitolo 93: armi e munizioni
  • Capitoli 94-96: merci e prodotti diversi, fra cui mobili, giocattoli, insegne, oggetti per sport e divertimento
  • Capitolo 97: oggetti d’arte e da collezione
  • Capitolo 98: impianti industriali
  • Capitolo 99: codici speciali della Nomenclatura Combinata.

Come trovare velocemente il codice doganale di un prodotto

Ora che abbiamo compreso meglio la funzione di dogane e dazi, la natura del codice doganale e dello strumento Taric, vediamo nel dettaglio come trovare in tempi rapidi il codice che corrisponde al tuo prodotto

  • collegati al sito dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli
  • seleziona “servizi digitali”
  • tra i “servizi a libero accesso” scegli “tariffa doganale Taric”
  • a questo punto, troverai tutti i documenti relativi ai codici doganali, tra cui anche gli aggiornamenti al database, che ti saranno utili per conoscere le ultime disposizioni in materia
  • per consultare l’elenco completo dei codici, da cui abbiamo attinto anche i codici sopra elencati, seleziona la voce “accedi alla tariffa doganale Taric”
  • scegli le voci di accesso al servizio, fino a che non arrivi direttamente al portale AIDA, di cui abbiamo parlato anche poco sopra: seleziona ora la voce “Nomenclatura”, poi “Taric” e infine “Indice Taric”.

Potrai accedere ora alla tabella completa con l’elenco delle nomenclature Taric, dalla quale si possono consultare anche specifiche su ciascun prodotto, ed eventuali restrizioni o casistiche particolari. 

Puoi anche decidere di effettuare la ricerca per parola chiave: sul sito AIDA, scegli “Nomenclature” – “Taric” e poi la voce “Ricerca per parole”: potrai quindi immettere la parola, o le parole, che descrivono il prodotto di tuo interesse, per associare il codice Taric corretto

Da leggere: cosa fare con i pacchi fermi in dogana?

Decidere di aprire le porte del tuo e-commerce anche all’estero è un processo che va sicuramente considerato con attenzione all’interno di una strategia complessiva di business che parte dalle caratteristiche dei tuoi prodotti e dalle potenzialità di vendita a livello internazionale.

Per esempio, sarà sicuramente molto importante scegliere il corriere giusto, valutandone l’expertise internazionale e considerando le tariffe più adeguate alle tue esigenze, a seconda dei Paesi verso cui esporti. 

Un’altro aspetto da considerare con attenzione se decidi di valutare di spedire all’estero sarà poi il packaging, che andrà adeguato a livello di sicurezza, resistenza e personalizzazione

Gli aspetti di cui tenere conto sono davvero molti: conoscerli ti aiuterà a far crescere sempre di più il tuo shop online, trasformandolo in un e-commerce d’avanguardia

Marco Pericci

Scritto da:

Marco Pericci

Head of Growth

Esploratore di utenti. Sogno un mondo in cui l’Automazione renda felice l’Uomo

Illustrazione di:

Francesco Zorzi

Illustratore, Visual Designer, Direttore Creativo

Illustratore, visual designer, direttore creativo con un background multidisciplinare in architettura e grafica, si divide fra Firenze e New York. I suoi lavori vengono pubblicati su giornali e riviste come The Wall Street Journal, The Boston Globe, AdAge, La Stampa tra gli altri. È creative director di isendu, di cui ha curato il progetto di redesign.

Francesco Zorzi